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martedì 29 agosto 2017

Credere per vedere


Non frequento né spesso né volentieri studi medici o laboratori di analisi. Sono incinta, però, e negli ultimi mesi di tanto in tanto mi tocca. Quando sei in sala di attesa, puoi avere il tempo di contare fino a dieci, forse, e poi puntualmente inizi a sentire gli stessi discorsi. I valori sballati, il medico in ferie, la moglie col diabete, il nonno con la pressione alta, la tale cura che sembrava funzionare ma poi tanto alla fine “non ci capiscono niente nemmeno loro”, il figlio trentottenne che non ne vuole sapere di andarsene di casa (ché mica possiamo limitare le lamentele alla sola sfera sanitaria), e chi più ne ha più ne metta. Per carità, è comprensibile che persone perlopiù di una certa età come si incontrano in questi contesti patiscano di questo o quell’acciacco, ma sono convinta che ci sia anche una sorta di perverso meccanismo che si innesca quando sembra inevitabile che la lamentela debba diventare il fulcro di una conversazione, se non di tutta un’esistenza.

Quando assisto a queste conversazioni, mi chiedo: come sarà davvero la vita di queste persone? E se provassero a invertire la rotta di pensieri e discorsi, a parlare di ciò che di bello vivono ogni giorno, non sarebbe tutto diverso? Sembra davvero che sia più semplice lasciarsi andare alla lamentela, ma è davvero così o è solo una insana abitudine che ci portiamo dietro chissà da dove?

Io ho imparato negli anni che le parole in cui ci immergiamo ogni giorno, che pronunciamo, che ascoltiamo, leggiamo e scriviamo hanno un potere enorme sulle nostre vite. Sto attenta a sceglierle. Quando mi sento pronunciare qualche frase che non mi piace, che suona male, che riecheggia pesante come un cattivo presagio, ho imparato a correggermi. Quest’estate, col caldo e con il peso della gravidanza, mi è capitato spesso di lasciarmi andare a qualche “non ce la faccio più…”, ma sai che ho fatto? Ho imparato a riconoscere in me per prima questi errori, e far scattare subito una sorta di campanello di allarme quando li sento. Allora “resetto” i pensieri, riformulo la frase, insomma cerco di attivare delle “parole magiche”, cariche di positività, che annullino in qualche modo le brutte parole dette o sentite. L’effetto è immediato, fidati. Non si materializzano all’istante tutti i tuoi desideri, ma il click che avviene nella tua mente lavora sicuramente in quella direzione. Quantomeno ti cambia l’umore, l’approccio alle cose, il modo in cui ti poni, fidati.

Nel mio lavoro uso tanto le parole, se già mi segui da tempo sai che ogni mia illustrazione contiene un messaggio scritto. Questo perché oltre alla forza delle immagini credo fermamente che le parole scritte abbiano una loro vitalità e carica magica, e che vederle scritte davanti a noi o portarle addosso possa aiutarci a settare i nostri pensieri e le nostre azioni nella giusta direzione.

Nei prossimi mesi lavorerò ad un rinnovamento del mio brand, alcuni articoli non ci saranno più, altri cambieranno aspetto o caratteristiche. La prima novità saranno Le Muse, una collezione di 7 (per cominciare) collane raffiguranti soggetti femminili magici e sognanti, con il plus di una frase positiva scritta sul retro, per indossarla sempre vicino al cuore e generare meraviglie.

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2 commenti:

  1. Sono tanto d'accordo sai riguardo le chiacchiere di un certo tono polemico-lamentatorio, e purtroppo (o per fortuna) la mia reazione ultimamente è di chiudermi e cercare subito il mio centro, perché per fortuna i nostri pensieri e la nostra ancora di salvezza alla quale aggrapparsi nessuno ce li può portare via. Cerco il centro e mi ri-bilancio, anche se attorno a me c'è caos o negatività. Non sempre è facile, anzi, ma sulla mia pelle ho notato che ciò è esattamente quel che mi fa bene. Non ho bisogno né voglia di respirare continuamente negatività e pensieri tossici. So che tutti abbiamo i nostri problemi familiari o di salute o di lavoro, ma trovo che la spirale di lamentele su tutti i fronti diventa ad un certo punto senza fine e tossica.
    C'è chi non capisce il mio sforzo nel cercare il positivo o le cose per cui essere grata, ma non importa, io so quanto ciò faccia del bene non solo a me, ma anche a chi ho accanto, perché si riflette e si irradia.
    Anche correggere se stessi quando di impatto ci verrebbero parole o pensieri pesanti è un'ottima tecnica!

    Una meraviglia le nuove muse!!! 😍

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    1. Grazie Manuela, sono contenta che tu condivida questo pensiero. A volte ci si sente "strani" a voler vedere il positivo invece che il negativo a tutti i costi, ma meglio strani e felici che lamentosi e insoddisfatti! Il mio sogno è che tutte le persone comincino a vederla così per innescare una spirale di positività e gratitudine!

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Grazie per il commento che hai lasciato!